Prof. Maurizio Dondi
Introduzione
L’esame Elettromiografico (EMG, MacroEMG) insieme ad altri test, quali gli Studi di Conduzione Nervosa, la valutazione delle Onde Tardive, la Stimolazione Ripetitiva ed altri ancora, è inserito in un ampio contesto diagnostico che fornisce informazioni di tipo funzionale sul Sistema Nervoso Centrale e Periferico e sull'Apparato Muscolare dei nostri animali. L’insieme delle tecniche impiegate prende il nome di “Elettrodiagnostica”, mentre la disciplina di appartenenza è la Neurofisiologia Clinica Veterinaria.
Utilità dell'esame Elettromiografico
Le patologie muscolari che danno alterazioni evidenziabili all’esame elettrodiagnostico sono: le miositi necrotizzanti, le forme miodistrofiche ed alcuni tipi di miopatia dismetabolica e su base ormonale. Le lesioni nervose periferiche rientrano in due principali categorie: la degenerazione assonale e la demielinizzazione segmentale.
Nella degenerazione assonale rientrano tutte le patologie che possono provocare la perdita (anatomica o funzionale) di assoni e quindi denervazione a carico di un muscolo o di un gruppo muscolare, quali ad esempio: la compressione grave di un tratto nervoso, il trauma, l’ischemia e l’infiammazione. Questo tipo di alterazione viene evidenziata con elevata sensibilità dall’esame elettromiografico (EMG) ad ago concentrico, anche se devono passare alcuni giorni perché la modificazione dell’attività elettrica muscolare possa instaurarsi. Per la precisione occorrono circa 8-10 giorni nei piccoli animali e circa 12-16 giorni nei grandi animali.
Nella demielinizzazione segmentale ci troviamo di fronte a tutte quelle patologie che comportano disturbi di conduzione focale a carico di assoni intatti, come avviene in corso di varie condizioni patologiche, quali la compressione nervosa lieve o moderata, le malattie autoimmunitarie, quelle ormonali e le tossico-dismetaboliche. In questo caso l’alterazione della conduzione nervosa viene evidenziata immediatamente dopo la noxa ed i test impiegati sono gli Studi di Conduzione Motoria e Sensitiva. E’ importate notare come, sia la forma assonale sia quella demielinizzante, siano indistinguibili sul piano clinico, poiché entrambe provocano debolezza e paresi, mentre sono così diverse da un punto di vista elettrodiagnostico e prognostico.
L’esame Elettromiografico ad ago concentrico
L’esame EMG si esegue inserendo nel ventre muscolare un ago-elettrodo di diametro e lunghezza variabili a seconda delle dimensioni del muscolo studiato. Questi aghi possono essere di tipi diversi (bipolari, monopolari, a singola fibra), ma il più comunemente impiegato nella pratica clinica è quello bipolare concentrico, in cui un filamento metallico centrale di ca. 0,1-0,15 mm di diametro è circondato da una guaina metallica di ca 0,5 mm. Un isolante separa le due componenti ed è possibile in tal modo registrare la differenza di potenziale che si crea sulla sommità dell’ago fra il filamento e la guaina come conseguenza dell’attività elettrica muscolare.
Normalmente questo test negli animali domestici, se si escludono alcuni casi particolari attualmente oggetto di studi, viene eseguito sull’animale in sedazione o anestesia. Questa è una differenza rilevante rispetto ai protocolli impiegati nell’uomo. Il motivo essenziale è la mancanza di collaborazione dell’animale, al quale non è possibile richiedere una sequenza di contrazioni volontarie di intensità crescente fino al completo reclutamento di tutte le unità motorie del muscolo. La mancanza di questa collaborazione ci impedisce di avere alcune informazioni di natura quantititativa e qualitativa sui Potenziali di Unità Motoria prodotti dalle Unità Motorie più piccole del muscolo (le più utili ai fini elettromiografici) e sulla capacità dello stesso di coinvolgere in maniera ottimale tutte le UM durante la contrazione (valutazione dell’Interferenza).
Semeiologia elettromiografica
Il test EMG ad ago concentrico ha grande sensibilità nello svelare i fenomeni di denervazione muscolare, ma fornisce anche informazioni di primaria importanza sulla funzionalità dell’Unità Motoria (UM).
Se il muscolo è denervato anche in minima parte sono osservabili Potenziali di Fibrillazione e Onde Positive a fronte ripido. I primi consistono in onde bifasiche o trifasiche di ampiezza compresa fra 10 e 200 µV della durata di 0,3-3 millisecondi che sono registrabili in aree muscolari anche distanti dalla zona delle Placche Neuromuscolari. Il suono che fanno agli altoparlanti è caratteristico e assomiglia molto a quello prodotto dalle uova che friggono in un tegame. Sono dovute alla spontanea attivazione di singole fibrocellule muscolari rese ipersensibili all’acetilcolina dalla denervazione e possono essere presenti anche in corso di polimiosite e di distrofia muscolare. In questi ultimi due casi la “denervazione” interessa solamente le porzioni distali delle fibocellule che vengono separate dalla regione delle placche da focolai necrotici.
Uso dell'EMG nella diagnosi delle malattie neuromuscolari del cane