Prof. Maurizio Dondi
Uso dell'EEG nella diagnosi elettro-clinica di epilessia nel cane
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Introduzione
L’elettroencefalografia (EEG) è un esame impiegato nello studio di diverse malattie neuro del sistema nervoso centrale. Per la sua natura non fornisce informazioni eziologiche, ma esclusivamente funzionali delle strutture nervose cerebrali e, in rari casi, sull’origine neuro-anatomica delle anomalie. Questa tecnica studia l’espressione dell’attività elettrica spontanea della corteccia cerebrale sotto forma di pattern ondulatori dei potenziali elettrici.
L’EEG permette di analizzare l’attività elettrica cerebrale in diverse condizioni come la veglia, il sonno, o in alcune condizioni patologiche d’attivazione corticale. Inizialmente fu impiegata per lo studio delle diverse forme di epilessia e successivamente fu estesa a tutti i casi di lesione cerebrale, data la bassa invasività e la facilità di approccio con il malato.
L'elettroencefalografia è l'unica tecnica diagnostica che permette un monitoraggio nel tempo della funzione cerebrale e può evidenziare anomalie funzionali anche in assenza di lesioni strutturali documentabili.
Origine dei potenziali EEG
L’elettroencefalogramma (EEG) consiste nella registrazione dell’attività bioelettrica cerebrale dalla superficie del cranio.
Per definizione, i potenziali elettroencefalografici di superficie possono essere considerati come la propagazione dei potenziali di campo prodotti dalle fluttuazioni positive e negative dell’attività elettrica di ampie popolazioni di neuroni corticali attraverso i tessuti del cranio. I flussi di corrente extracellulare che producono i potenziali di campo sono generati a loro volta dalla sommazione spaziale dei potenziali post-sinaptici delle singole cellule attivate in una determinata area delle circonvoluzioni corticali.
L’EEG è la rappresentazione grafica della differenza di potenziale elettrico registrata tra un elettrodo “attivo” (esplorante), posto in prossimità della sede dove si svolge l’attività neuronale, e un elettrodo di riferimento collocato a una certa distanza dal primo. In alcune configurazioni bipolari gli elettrodi possono essere entrambi attivi, o influenzati dall’attività elettrica cerebrale, mentre nelle derivazioni monopolari solo un elettrodo è esplorante mentre quello di riferimento non ne è influenzato.
L’EEG di superficie misura quindi la differenza di potenziale tra diverse aree dello scalpo e la sua ampiezza è proporzionale all’intensità del campo elettromagnetico che si forma nella corteccia cerebrale durante l’attivazione sinaptica dei dendriti di molti neuroni piramidali posti proprio al di sotto della superficie del cranio.
Quadri elettroencefalografici
I quadri elettroencefalografici che possiamo riscontrare nella pratica clinica sono molto variabili ed ognuno ci può indirizzare verso un determinato quadro diagnostico
I pattern patologici EEG che più frequentemente si riscontrano in pazienti affetti da Epilessia possono essere la presenza di fenomeni parossistici, alterazioni dell’attività di fondo e pattern misti, in cui il parossismo si sovrappone ad un’alterazione dell’attività di fondo.
Da un punto di vista elettro-clinico le crisi epilettiche vengono classificate in focali e generalizzate, a seconda che il fenomeno parossistico sia limitato ad un emisfero o coinvolga l'intera corteccia. Non è infrequente che fenomeni localizzati possono diffondere in quadri parossistici generalizzati.
Vengono indicate come scariche epilettiformi inter-ittali quei fenomeni distinti di gruppi d’onde tipicamente espresse nei pazienti affetti da epilessia.
In particolare, per parossismo si intende un evento encefalografico, anche singolo, che inizia e finisce bruscamente, che si distingue nettamente dall’attività di fondo. Per pattern critico o scarica (seizure pattern or discharge) si intende un fenomeno della durata di qualche secondo o più, consistente in grafoelementi epilettiformi ripetuti, con un inizio e una fine abbastanza ben riconoscibili; la scarica può essere focale o diffusa, associata o no a una componente clinica.
I grafoelementi epilettiformi che costituiscono i parossismi e le scariche sono: la punta (spike), complesso di punte o treni di punte (polyspike complex), l’onda puntuta (sharp wave), il complesso punta-onda lenta (spike- and slow-wave complex), complesso polipunta-onda lenta (polyspikes- and slow-wave complex) e il complesso onda puntuta-onda lenta (sharp- and slow-wave complex).